Cerchiaggio per distacco di retina

Il cerchiaggio del bulbo oculare è un intervento che viene eseguito sia per la prevenzione del distacco di retina in condizioni di patologia della retina particolarmente a rischio di evolvere verso un distacco, sia per la cura del distacco di retina, quando questo si sia già verificato.

Consiste nell’applicare una banda solida in silicone, come una specie di cintura, intorno al bulbo oculare, al fine di avvicinare la parte alla retina distaccata, occludere eventuali fori o rotture e quindi riparare un distacco di retina con la riadesione della retina.

La chirurgia episclerale del distacco di retina agisce lavorando sulla parete esterna dell’occhio, la sclera; si contrappone alla vitrectomia, che si esegue invece all’interno dell’occhio. Le due tecniche possono talvolta integrarsi in condizioni particolarmente complesse , per massimizzare il risultato.
Quando il cerchiaggio, in particolari casi, non riesce a risolvere la rottura retinica e quindi a chiudere tutte le aree di distacco, si può praticare il piombaggio retinico, ovvero si inseriscono altre parti di silicone che poste in corrispondenza dei fori ne determinano la chiusura.
In questo modo, la retina si riaccosta alla sua parete.

cerchiaggio distacco retina centro vista

Per evitare la riapertura delle aree di distacco, si può anche trattare l’occhio con il crio (un trattamento a freddo) o con la diatermia, aggiunte terapeutiche che creano una solida cicatrice tra la retina e gli strati sottostanti.
La probabilità di successo della chirurgia episclerale nel distacco retinico è solitamente tanto più alta quanto più la diagnosi e l’intervento vengono eseguiti precocemente, fino anche all’80-90%.

Il cerchiaggio è la chirurgia ideale nel paziente giovane, nel paziente che ancora non è stato sottoposto a chirurgia della cataratta e stimola poco la sua evoluzione in opacità, e nel paziente con distacco di retina medio – facile. Alle situazioni più complesse si predilige spesso la vitrectomia.
Rispetto a quest’ultima, il cerchiaggio retinico è una pratica chirurgica meno invasiva, perché non lede la porzione interna dell’occhio, e inoltre non è causa di cataratta; la vitrectomia talvolta è riservata ai casi più comlpessi e quindi più laboriosa e difficile. Termina quasi sempre con l’iniezione, al posto del vitreo di silicone liquido o di gas. Nel primo caso va considerato anche un tempo chirurgico aggiuntivo, a distanza di qualche mese dal primo, per l’asportazione del silicone impiantato, una volta che si possa considerare stabilizzata la retina.



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