Occhio secco

La sindrome dell’occhio secco è causata da una mancanza cronica di lubrificazione della superficie oculare, con conseguenti costanti infiammazioni e irritazioni dei tessuti oculari.
La sintomatologia dell’occhio secco è caratterizzata da una secchezza persistente, prurito, occhio rosso e sensazione di bruciore, associati alla continua sensazione di corpo estraneo all’interno dell’occhio.

Anche se pare un controsenso, la sindrome dell’occhio secco può anche causare eccessiva lacrimazione; questo accade perché la secchezza della superficie oculare può stimolare eccessivamente la produzione della componente acquosa come meccanismo di protezione.
La sindrome dell’occhio secco spesso è considerata dal paziente un problema banale e di poco conto, ma non è affatto da sottovalutare.

Le lacrime hanno il compito di lavare via polvere e detriti che si depositano sulla superficie oculare e mantenere l’occhio sempre umido; nella loro composizione chimica si trovano anche importanti enzimi, importante difesa contro i microorganismi.

La causa primaria

Spesso la causa primaria è una disfunzione delle ghiandole di Meibomio, ovvero le ghiandole che producono le lacrime, ma anche la vecchiaia ( in particolare la menopausa nelle donne), alcuni farmaci (antistaminici, antidepressivi, i farmaci per il trattamento del M. di Parkinson, la pillola anticoncezionale) possono causare la sindrome dell’occhio secco.

L’occhio secco può  essere anche l’allarme di una malattia sistemica, quale il lupus, l’artrite reumatoide o la sindrome di Sjogren.

Ancora, possono essere cause di occhio secco la permanenza in un ambiente climatizzato, le lenti a contatto, patologie che impediscono la completa chiusura delle palpebre.

Attualmente esiste in commercio una svariata gamma di colliri sostitutivi delle lacrime (le lacrime artificiali), ma è sempre bene affidarsi al consiglio dell’oculista sulla scelta di una in particolare, in quanto ogni lacrima artificiale varia nella composizione chimica sia per quantità che per tipo di molecola.

Se le lacrime artificiali non dovessero risolvere sufficientemente il problema, è possibile ricorrere ad una semplice pratica chirurgica che prevede l’inserimento di due “tappini” (punctum plugs) nei puntini lacrimali inferiori in modo da far permanere più a lungo le scarse lacrime prodotte nella superficie oculare.



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